Come riuscire a riconoscere i momenti emotivi quotidiani, imparando a sentire gli eventi con il linguaggio delle emozioni.
Le emozioni sono meccanismi potenti: ci incendiamo di rabbia, ci geliamo di paura, ci riempiamo di gioia e respingiamo tutto con il disgusto. Al di là di questi picchi, come è la nostra quotidianità emotiva? A volte, a fine giornata ci diciamo che non è successo niente di che, ci sentiamo poco contenti, annoiati o insoddisfatti, o nervosi, o poco propensi al contatto con gli altri.
In verità qualcosa accade sempre. Noi siamo continuamente in movimento, mentalmente ed emotivamente. Solo che, a volte, ci dimentichiamo di fare caso alle emozioni più tenui che passano “sotto soglia” insieme ai pensieri. La sera, queste emozioni “tenui”, è come se si sommassero, dando una tinta al nostro sentire, che ci sembra apparentemente senza motivo alcuno.
Se vi capita spesso di dirvi in modo insoddisfatto “oggi non è successo niente di che” anche se, a conti fatti la vostra quotidianità è stata piena di attività e relazioni con gli altri, provate a fare un semplice esercizio di focalizzazione dell’attenzione su ciò che vi accade durante l’arco della giornata a livello emotivo.
Un evento non è solo un accadimento esterno a noi, che ci vede coinvolti in una relazione con un altra persona, può essere anche un ricordo, un sogno della notte che si trascina nella giornata, un pensiero potente, un dubbio esistenziale, una preoccupazione. A questo evento, di solito, si associa un pensiero sull’evento, una sorta di considerazione. Provate a procedere in questo modo:
- scegliete un giorno
- quando vi svegliate quel giorno prendete un foglio, dividetelo in colonne e scrivete ogni evento , anche piccolo, che vi ha suscitato un’emozione, bastano poche parole per ogni evento. E’ meglio essere sintetici.
Lo schema potrebbe essere circa questo, se preferite una modalità più discorsiva invece, non usate schemi.
Cosa è successo | Che emozione ho provato | Cosa ho pensato | Sinonimi per l’emozione |
La sera, scegliete un momento tranquillo per rileggere il vostro foglio. Buona sorpresa.
Dott.ssa Eliana Pellegrini