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5 Strategie per un colloquio di selezione senza ansia

Pubblicato il: 11/25/2015
Da: Logosme Bologna Casalecchio di Reno
5 Strategie per un colloquio di selezione senza ansia

Ogni volta che devi affrontare un colloquio di selezione ti sudano le mani, ti si secca la bocca, ti si chiude lo stomaco e perdi un po’ di lucidità mentale? Non preoccuparti è normale provare ansia. Ma se diventa un problema con qualche strategia se ne possono limitare gli effetti negativi!

“L’ansia è uno stato psichico, prevalentemente cosciente, caratterizzato da una sensazione di preoccupazione o paura, più o meno intensa e duratura, che può essere connessa o meno a uno stimolo specifico immediatamente individuabile (interno o esterno) visto come potenzialmente dannoso per l’individuo. Quando una persona si trova in situazioni stressanti o minacciose, scatta automaticamente una risposta fisiologica che da migliaia di anni fa parte del corredo biologico degli esseri umani. È una risposta che prepara il corpo a difendersi dalla fonte di paura mediante un intenso sforzo fisico, di attacco se si affronta la minaccia, di fuga se si fugge da essa.” Quindi si, il colloquio di selezione è la tipica interazione umana basata su una prestazione e sulla preoccupazione legata all’esito incerto.

Che fare allora? Ecco 5 comportamenti non utili dettati dall’ansia e come poterli arginare.

1. L’ansia blocca il fluido accesso alla memoria, e le connessioni tra diverse parti e tipologie di memoria. Ti sarà capitato di dire ” ho detto quella cosa, ma non so perchè non mi è venuta in mente quell’altra”.

CHE FARE?

A: Prepara gli argomenti che riguardano le tue esperienze, competenze, skill prima. Costruisci i collegamenti tra le diverse esperienze in modo molto flessibile, ovvero sii sempre pronto ad essere interrotto e a riprendere da un altro punto il tuo discorso.

B: Prova il discorso allo specchio. E riprovalo finché non lo senti del tutto tuo. Questo fissa nella memoria a breve termine tutti i contenuti di cui necessiti durante il colloquio e non ti espone al rischio di tralasciare le informazioni importanti.

2. L’ansia fa aumentare la sudorazione corporea, mantenendo la temperatura dell’epidermide bassa (i sudori freddi).

CHE FARE?

A: Usa le tecniche di controllo del sudore che più ti rassicurano, come il borotalco o l’evitare colori che mettano in risalto l’alone del sudore come ad esempio gli indumenti azzurro chiaro.

B: Se pensare di porgere la mano sudata ti imbarazza molto, quando capita sorridi e confessa di essere un po’ nervoso, anche il selezionatore è un essere umano, capirà.

3. L’ansia ti fa pensare che non ce la farai, che il tuo profilo forse non è così in linea e che alla fine potresti non andarci, perchè tanto non servirà a niente.

CHE FARE?

A: Cerca nella tua memoria altre situazioni in cui un “pensiero limitante” ha rischiato di annullare un tuo successo, ma alla fine hai tenuto duro e hai raggiunto il tuo scopo. Ricorda cosa ti sei detto, ricorda come ti sei sentito quando alla fine sei riuscito e alla luce di questo ricordo rivedi i tuoi sentimenti di sfiducia e pensa che non vale mai la pena perdere una possibile occasione.

B: La selezione è una valutazione su competenze ed esperienze non sull’individuo in quanto tale. Il selezionatore di solito è un professionista e ricerca informazioni, indaga competenze che non si possono evincere nella loro interezza da un annuncio di lavoro. Tanto vale provarci e affidarsi al professionista della selezione facilitandogli l’esplorazione e l’indagine attraverso un clima di collaborazione e rispetto reciproco.

4. L’ansia ti fa essere spavaldo e aggressivo o timido e remissivo e queste due modalità in situazioni di minor stress non ti appartengono e le ritieni controproducenti?

CHE FARE?

A: Rifletti su cosa si muove in te. Da cosa ti senti in qualche modo attaccato e allora reagisci? Da cosa ti senti in qualche modo attaccato e ti rassegni a sentirti aggredito senza essere in grado di difenderti?  Poi rifletti su cosa è il colloquio di selezione: un colloquio di indagine su esperienze, competenze e attitudini, ovvero uno sconosciuto che ti fa domande. Non domande su di te ma sul tuo lavoro, consentigli di indagare restando nell’ambito lavorativo e se una domanda non ti sembra congrua, non reagire, chiedi spiegazione sul perchè di quella domanda. La risposta potrebbe sorprenderti.

B: Collabora. Attivamente. Ascolta le domande senza pregiudizi e rispondi avendo la volontà di farti conoscere da un punto di vista professionale. Tutti hanno commesso errori nel lavoro o hanno incrociato situazioni lavorative difficili che hanno portato ad insuccessi. Al selezionatore interessa sapere come sono state affrontate/risolte, non cerca di farti cadere in qualche tranello, rispondi evidenziando aspetti positivi e negativi.

5. L’ansia ti fa parlare troppo o troppo poco e non sai mai, quando è il momento di tacere o di continuare a parlare.

CHE FARE?

A: Riguarda gli argomenti che ti sei preparato per il colloquio e cronometrati. La descrizione di una esperienza saliente, lunga temporalmente, dove sono state agite molte competenze può durare anche 5-6 minuti. Dopo di che tara la durata delle altre di conseguenza.

B: Osserva l’altro nel colloquio. Il selezionatore cerca di dire la sua? Fermati. La sua domanda in quel contesto è più importante della conclusione del tuo discorso. Il selezionatore ti sta facendo un sacco di domande alle quali rispondi praticamente a monosillabe? Respira, prendi tempo mentale chiedendo di poter ripetere la domanda e organizza una risposta più ampia/ricorda il canovaccio del colloquio che ti sei preparato e attieniti a quello.

keep calm and win the selection

Ti è capitato un colloquio dove ti hanno chiesto cose assurde? Dove si sono comportati in modo così anomalo che ti sembrava di essere finito in un universo parallelo?

Raccontaci la tua!

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