Ogni volta che devi affrontare un colloquio di selezione ti sudano le mani, ti si secca la bocca, ti si chiude lo stomaco e perdi un po’ di lucidità mentale? Non preoccuparti è normale provare ansia. Ma se diventa un problema con qualche strategia se ne possono limitare gli effetti negativi!
“L’ansia è uno stato psichico, prevalentemente cosciente, caratterizzato da una sensazione di preoccupazione o paura, più o meno intensa e duratura, che può essere connessa o meno a uno stimolo specifico immediatamente individuabile (interno o esterno) visto come potenzialmente dannoso per l’individuo. Quando una persona si trova in situazioni stressanti o minacciose, scatta automaticamente una risposta fisiologica che da migliaia di anni fa parte del corredo biologico degli esseri umani. È una risposta che prepara il corpo a difendersi dalla fonte di paura mediante un intenso sforzo fisico, di attacco se si affronta la minaccia, di fuga se si fugge da essa.” Quindi si, il colloquio di selezione è la tipica interazione umana basata su una prestazione e sulla preoccupazione legata all’esito incerto.
Che fare allora? Ecco 5 comportamenti non utili dettati dall’ansia e come poterli arginare.
1. L’ansia blocca il fluido accesso alla memoria, e le connessioni tra diverse parti e tipologie di memoria. Ti sarà capitato di dire ” ho detto quella cosa, ma non so perchè non mi è venuta in mente quell’altra”.
CHE FARE?
A: Prepara gli argomenti che riguardano le tue esperienze, competenze, skill prima. Costruisci i collegamenti tra le diverse esperienze in modo molto flessibile, ovvero sii sempre pronto ad essere interrotto e a riprendere da un altro punto il tuo discorso.
B: Prova il discorso allo specchio. E riprovalo finché non lo senti del tutto tuo. Questo fissa nella memoria a breve termine tutti i contenuti di cui necessiti durante il colloquio e non ti espone al rischio di tralasciare le informazioni importanti.
2. L’ansia fa aumentare la sudorazione corporea, mantenendo la temperatura dell’epidermide bassa (i sudori freddi).
CHE FARE?
A: Usa le tecniche di controllo del sudore che più ti rassicurano, come il borotalco o l’evitare colori che mettano in risalto l’alone del sudore come ad esempio gli indumenti azzurro chiaro.
B: Se pensare di porgere la mano sudata ti imbarazza molto, quando capita sorridi e confessa di essere un po’ nervoso, anche il selezionatore è un essere umano, capirà.
3. L’ansia ti fa pensare che non ce la farai, che il tuo profilo forse non è così in linea e che alla fine potresti non andarci, perchè tanto non servirà a niente.
CHE FARE?
A: Cerca nella tua memoria altre situazioni in cui un “pensiero limitante” ha rischiato di annullare un tuo successo, ma alla fine hai tenuto duro e hai raggiunto il tuo scopo. Ricorda cosa ti sei detto, ricorda come ti sei sentito quando alla fine sei riuscito e alla luce di questo ricordo rivedi i tuoi sentimenti di sfiducia e pensa che non vale mai la pena perdere una possibile occasione.
B: La selezione è una valutazione su competenze ed esperienze non sull’individuo in quanto tale. Il selezionatore di solito è un professionista e ricerca informazioni, indaga competenze che non si possono evincere nella loro interezza da un annuncio di lavoro. Tanto vale provarci e affidarsi al professionista della selezione facilitandogli l’esplorazione e l’indagine attraverso un clima di collaborazione e rispetto reciproco.
4. L’ansia ti fa essere spavaldo e aggressivo o timido e remissivo e queste due modalità in situazioni di minor stress non ti appartengono e le ritieni controproducenti?
CHE FARE?
A: Rifletti su cosa si muove in te. Da cosa ti senti in qualche modo attaccato e allora reagisci? Da cosa ti senti in qualche modo attaccato e ti rassegni a sentirti aggredito senza essere in grado di difenderti? Poi rifletti su cosa è il colloquio di selezione: un colloquio di indagine su esperienze, competenze e attitudini, ovvero uno sconosciuto che ti fa domande. Non domande su di te ma sul tuo lavoro, consentigli di indagare restando nell’ambito lavorativo e se una domanda non ti sembra congrua, non reagire, chiedi spiegazione sul perchè di quella domanda. La risposta potrebbe sorprenderti.
B: Collabora. Attivamente. Ascolta le domande senza pregiudizi e rispondi avendo la volontà di farti conoscere da un punto di vista professionale. Tutti hanno commesso errori nel lavoro o hanno incrociato situazioni lavorative difficili che hanno portato ad insuccessi. Al selezionatore interessa sapere come sono state affrontate/risolte, non cerca di farti cadere in qualche tranello, rispondi evidenziando aspetti positivi e negativi.
5. L’ansia ti fa parlare troppo o troppo poco e non sai mai, quando è il momento di tacere o di continuare a parlare.
CHE FARE?
A: Riguarda gli argomenti che ti sei preparato per il colloquio e cronometrati. La descrizione di una esperienza saliente, lunga temporalmente, dove sono state agite molte competenze può durare anche 5-6 minuti. Dopo di che tara la durata delle altre di conseguenza.
B: Osserva l’altro nel colloquio. Il selezionatore cerca di dire la sua? Fermati. La sua domanda in quel contesto è più importante della conclusione del tuo discorso. Il selezionatore ti sta facendo un sacco di domande alle quali rispondi praticamente a monosillabe? Respira, prendi tempo mentale chiedendo di poter ripetere la domanda e organizza una risposta più ampia/ricorda il canovaccio del colloquio che ti sei preparato e attieniti a quello.
keep calm and win the selection
Ti è capitato un colloquio dove ti hanno chiesto cose assurde? Dove si sono comportati in modo così anomalo che ti sembrava di essere finito in un universo parallelo?
Raccontaci la tua!